venerdì 15 giugno 2007

Microcosmo

Quasi tutti noi abitiamo in un contesto caratterizzato da relazioni umane variegate, che vanno dal luogo di lavoro, all’università, dalla cerchia di amici al posto in cui viviamo, etc…
Ecco, ognuno degli esempi sopra riportati può benissimo essere chiamato microcosmo.
Durante il corso degli anni ho vissuto e frequentato diversi microcosmi, alcuni ancora attuali e altri “sedotti e abbandonati”. Ricordo bene, durante gli studi, il periodo del lavoro (come allestitore) in fiera, terra quella ricca di microcosmi folcloristici e variopinti.
Il mio in particolare era una sorta di armata brancaleone (me compreso) abbastanza competente, ma altrettanto demolita. Si trattava di montare gli stand:

-C’era l’alcolizzato( già tossicodipendente)aficionados al caffè corretto vecchia romagna delle 7.30;

- Il vecchio e aitante pensionato, con fama di demolitore di coglioni( N.B. per tre giorni, 24 ore, ho dovuto spingerlo su un castello di damer );

- Il calciatore fallito (arrivato anche in serie B);

- Il vecchio panza, fumatore pazzo di golouase senza filtro;

- Un magrebino ed un cileno, grandissimi lavoratori;

- Uno studente un po’ rimba;

- Un giovane padre di famiglia.

Tralascio volutamente le bestemmie grezze e le battutacce da “osteria numero venti” ( se le fighe g’avesse i denti…..segue Cin Cin fragoroso con boccali di bronzo), scambiate talvolta amichevolmente, talvolta pregne di rabbia alcolica, dal simpatico gruppo.
Ogni personaggio è caratterizzato da un particolarità ed i soprannomi si risparmiano, anche se talvolta veritieri ( il tipo con faccia sempre sudata, il lustro , resta però il migliore di tutti).
E nel vostro microcosmo, chi è (in)degno di essere menzionato almeno con un aggettivo o brevissima nota descrittiva?

giovedì 14 giugno 2007

Slang sub-urbano

Da qualche anno, il linguaggio dei giovani e delle compagnie è notevolmente cambiato e contaminato da neologismi.

Quest’ ultimi sono nati spesso per scherzo o magari importati da altre zone della città.
Ad esempio, i marocchini un tempo venivano chiamati “maruega”, per poi evolversi in “aziz”.

Con notevole stupore, il termine aziz, un tempo usato da pochissime persone, attualmente lo si sente spesso nominare. Altro termine o modo di dire è il rafforzativo “tac”.

Ad esempio: “ Sono andato a comprare un paio di scarpe e, al momento di pagare, tac, sconto del 40%”.

Anche questo neologismo ha subito un’evoluzione. Un tempo si usava “tic tac”, (special thanks al titolare della trattoria “Al Borgo” che, elencando i secondi disponibili, si sofferma sulla
“ bistecchina di cavallo tic,tac” per intenderla come appena scottata) adesso, sempre più spesso si sente dire “ho fatto questo e…. tac!”.

Un altro neologismo, conosciuto frequentando una famosa compagnia di butei del saval, è il termine “caimano”. Un caimano è una persona che “tira le sole” o che comunque non si comporta molto bene. Giusto ieri sera si parlava delle fregature prese su e-bay, quando è emerso che tra i butei c’era il “caimano di e-bay”, colui che frega gli utenti facendosi inviare i cash per poi non spedire un tubo.
Per dire invece che una situazione od una cosa è molto “trash” (spazzatura) si ricorre al termine “treshata”, da leggersi come scritto, o “treshone” rivolto ad una persona particolarmente trash.
Tralascio il significato del neologismo “spinacchia”, utilizzato in contesti del tipo “ Sono spaccato, ho fumato 3 spinacchie!”. Altri neologismi sub-urbani potranno nascere e sicuramente tanti neologismi non sono conosciuti dal grande pubblico.

mondo verona

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