martedì 22 maggio 2007

Nuovo genere musicale: la musica 2^80

Di ritorno da un house club londinese, a cui ho partecipato ad una “club selection” (decidere i miglior pezzi di vari house club per poi incidere i dischi the best of) è nata la convinzione pressoché unanime dell’emergere di un nuovo tipo di house music. La cosiddetta “ 2^80”, leggasi altresì due e ottanta, ovvero due volte anni 80. In poche parole riprendere pezzi musicali e tormentoni dei gloriosi (ed in qualche caso anche trash) anni 80, per riadattarli in chiave house.
Il risultato è spesso godibile e, per chi apprezza anche la musica degli anni 80, nostalgico (da lacrima triste alla Pierrot). Non solo. Con la musica 2^80 si può avvicinare al genere house anche chi non conosce le sonorità del tempo dei capelli cotonati, degli orecchini ad anello grossi, gialli e di plastica, delle camicette con le spalline e delle giacche a pois. (per l’uomo anni 80 invece, baffi, capelli riccioli, jeans pantacollant, fascetta in testa e polsini adidas).
Alcuni esempi di 2^80 possono essere “Dero featuring Lee Johns “ che cambiano il look agli Imagination e alla loro Just an Illusion con un pezzo 2^80 di tutto rispetto oppure, per citare un'altra hit anni 80, Sweet Child O’Mine dei Guns and Roses, re interpretata dai Flat Pack e remixata anche da Mylo e Linus Love.
Le diversità (tecnologiche e culturali) che contraddistinguono le 2 epoche musicali vengono miscelate per raggiungere un prodotto finale ballabile e, musicalmente parlando, più che soddisfacente.

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