Premetto che ciò che conoscevo di 300 , prima della visione, era una guerra tra spartani e persiani, poi il nulla…
Riassumendo il film con un aggettivo: lento.
La lentezza avvolge costantemente la pellicola di Frank Miller. Lassi di tempo lunghissimi e fermi immagine soporiferi. Scandagliando attentamente il secondo film del regista di Sin City, si nota un uso-abuso di effetti digitali, il che rende i paesaggi plasticosi ad effetto sfondo di cartone/recita delle medie.
I guerrieri spartani o persiani, hanno tutti lo stesso fisico e la stessa muscolatura, il che li rende molto “Manowar”*1 .
Divertente anche il gioca juè della lancia (thanks butel1):
-Scudo!Lancia!Avanti avanti avanti!
-Lancia!Scudo!Avanti Lancia Scudo! (da leggere,ritmandolo al motivetto di Cecchetto)
La trama, per nulla avvincente, narra le gesta di un manipolo di prodi guerrieri (300 e non antiberlusconiani) spartani comandati dal Re in persona, che affrontano l’intero esercito persiano.
Il sangue, tanto acclamato dal pre lancio nelle sale, non è molto presente nei circa novanta minuti di film, il che è indifferente,dato che non si tratta di una pellicola horror.
Ritornando al fattore dialoghi-doppiaggio, la voce prestata a Serse, re dei persiani, fa sorridere.
Un uomo gracilino e goffamente imbelletato, futura icona gay, con un vocione da trombone è poco realistico.
A confronto, la mia voce da orco potrebbe vincere lo zecchino d’oro 2007/2008.
C’è anche chi, come Butel Paliazzo, vede una sottile analogia della trama di 300 ai giorni nostri,ovvero la guerra dell’occidente (sparta), all’oriente (persia). Può essere vero come no.
Ai commenti l’ardua sentenza.