giovedì 22 febbraio 2007

Manifesto Anti Compleanno in Pompa Magna

Manifesto-Anti Compleanno in Pompa Magna

E’ ormai un classico,arriva la chiamata del butel/a di turno che chiede di andare al suo compleanno,tavolo prenotato in disco ,mille cocktail ,mille pheeghe, mille butei, mille mille mille.

“Si può fare, ti saprò dire”. Così mi limitavo a rispondere fino a poco tempo fa. Odio i compleanni in pompa magna, quelle serate in cui conosci il festeggiato, 2 , forse 3 butei e gli altri non sai minimamente chi siano. Che senso ha fare una festa di compleanno ove la maggioranza delle persone presenti non si sono mai incontrate, ergo non si conoscono? Sorrisi tirati, battute tirate, noia.

Volgarmente detto:una rottura di coglioni.(ndr. la correzione automatica mi dava ciglioni al posto di coglioni). L’invito al compleanno neo pacchiano, con una ricerca spasmodica ai confini dell’ossessione di mondanità d’infimo livello mi porta tout court a declinare la mia presenza in base ad alcuni criteri prescelti non direttamente, ma acquisiti ahimè d’esperienza:

1) I gruppi che si formano durante la serata portano inevitabilmente ad un naufragio della nave, dove tutti fanno un pò come cazzo gli pare ( preso da uno spot di Guzzantiana memoria a favore della Casa delle Libertà).

2) Tentar di rimembrare i tempi passati, conditi da grasse risate e pacche sulle spalle è un’impresa ardua, dato il tuntz- tuntz perpetuo ad altissima frequenza sito nelle balere per giovani.

3) L’assalto alla mega caraffa offerta gentilmente dal festeggiato, mi ricorda l’assalto alla distribuzione dei viveri in quelle zone del Corno d’Africa martoriate dalla guerra e assalite dalla fame/sete.

4) Il festeggiato/a il cui motto è “più gente c’è meglio è” è più preoccupato ad accogliere gli invitati indirizzandoli al tavolo piuttosto che divertirsi ed intrattenere i presenti.(a questo punto mi viene da pensare: vai ad accogliere le persone nella Reception di un albergo, così ci guadagni pure qualche euro).

Ovviamente, ognuno è libero di festeggiare come gli pare e piace, ma non deve sottovalutare il fattore di conoscenza reciproca tra gli invitati. Una buona cena a base d’invitanti libagioni, annaffiata da un buon vinello, con una piccola cerchia di amici, per poi magari rintanarsi in un bel localino dove si possono scambiare quattro chiacchere è di gran lunga più divertente e meno smarronante dell’ormai retrò Compleanno in Pompa Magna. L’invito a quest’ultimo, da qualche anno a questa parte, lo rifiuto con la scusa di dover togliere la pubblicità al programma che sto registrando su Rai Uno condotto da Gigi Marzullo (cassettone mio cassettone).

Butel Saval

lunedì 19 febbraio 2007

IL CONTE E LA TR*IA

Ieri sera (mercoledì 15 febbraio 07 ndbs), surfando per il web, mi sono casualmente imbattuto nel mini reality della trasmissione “Le Iene” andato in onda solo su internet ed intitolato “Fratello e Sorella”.

Innanzitutto i protagonisti principali:

-il conte (dalle braghe onte) o presunto tale Filippo Nardi ,ex grande fratello;

-Diana Kleimenova, rigurgitata dall’odierna edizione del Grande fratello(o il Grande porcello o il Grande monello o il Grande bordello…non importa, basta unire il suffisso –ello).


Quei zuzzurelloni de “Le Iene” hanno avuto la “brillante” idea di trasformare una roulotte-decadence in alcova e cederla per ventiquattr’ore ai due di cui sopra. Breve prologo: il multi tatuato conte è ricordato e spesso blobbato per la celebre sclerata in diretta tv nella quale richiede a gran voce e in italiacano, le “sue sigarette”, brandendo e sbattendo sulla telecamera, come un uomo del paleolitico, un pezzo di legno. Diana Kleimenova ha concorso per la vittoria ed eventuale acclamazione(quale onore!) al grande fratello di quest’anno. Verrà ricordata, se mai lo verrà, come la sgallettata che ci provò con tutti gli esseri viventi di sesso maschile, sin dal primo giorno, (magari anche con i topi ripresi dalle telecamere impietose di Sky*) facendosi affibbiare da me e non solo da me il gentile appellativo di tr*ia. Ragazza questa di una sfacciataggine rara come un pepita d’oro gigante in Klondike.

Basti pensare che:

1) usava mettere direttamente il profumo in zona selvo-paradisiaca per poi andare a farsi odorare direttamente dai buzzurri sbigottiti presenti nella “casciiaa” (® Daria Bignardi) più finta d’Italia;

2) amava infilarsi per metà una sigaretta all’interno delle sue mutandine, lasciando fuori la parte con il filtro, per poi offrirla al suo boys scodinzolante di turno (rigorosamente senza mani).

E sono solo due.

Ritornando ai due “giostrai per una notte” va detto che l’obiettivo principale de “Le Iene” era quello di riuscire a far copulare i due forzati ospiti nel corso della notte. Tra improbabili scritte con la panna su petti villosi, frasi classiche a doppio senso ( tipo “Cosa ti piacerebbe avere in bocca?”) e mimate figure di (merda?) kamasutra, l’intento di farli accoppiare non è riuscito e i nostri due “eroi”, sopraffatti, capitolano a causa di due reality-flatulenze* dal sangue blu.

Riflessione:

La parola dignità non trova più definizione dopo le scene impietose da me purtroppo osservate. Una mercenaria d’istanza alla piazzola attigua “Alfa Lampadari” sulla Strada Statale che porta al Garda Lake si farebbe qualche scrupolo in più, rispetto alla tr*ia sopracitata, per sfondare nel piccolo schermo.

Si potrebbe parlare del primo vero fenomeno di Meretricio Spudorato in Diretta. Un giorno per raccattare un fallo, servirsene e cercar di comprare il pubblico( sempre più in calo, fortunatamente) del grande cannello ( Fratello e Sorella per l’edizione no fuck di un sol giorno su iena ridens online).

Per ciò che concerne il Conte Nardi, per lui vanno mimati con grande impegno un chapeau e l’appunto sul petto di una medaglia al valore per la resistenza. Lui cercava solo di ri-farsi vedere (lungi da me essere un suo fan!) in TV, rifiutando a priori una ciulatina in diretta( bombardando però come una Panzer Division); lei cercava veramente la penetrazione come on baby light my fire!, non paga di quella trovata al grande culatello di fronte a milioni di spettatori(forse qualche migliaio quelli online del 15 febbraio) .

Al peggio non c’è mai limite. Della serie W le puttane di Satana…

*le parti assegnate con l’asterisco sono rigorosamente veritiere

Butel Saval

mondo verona

mondo verona