martedì 24 aprile 2007

Riappropriarsi del quartiere

Riappropriarsi del quartiere. Ovviamente non in senso battagliero, ma cogliendone il sapore dell’aria, il profumo della primavera, il sole che riscalda. Siamo sempre presi dagli impegni che spesso ci dimentichiamo di dove viviamo, soprattutto nelle città e nei grandi centri extraurbani.
Un invito a fare una passeggiata, anche breve, con la mente rilassata e guidata da gambe che conoscono la zona. In solitudine, voi e solo voi, ogni tanto. Noterete la vera essenza del quartiere,
della tale zona, facendo particolare attenzione ai dettagli. Quei fiori rosa in mezzo alle margherite, la nobile brezza che s’incontra nell’ombra, l’odore duro dell’asfalto al sole e il borbottare dell’autobus di linea, che passa stanco in lontananza, sbuffando. Questi sono i dettagli a cui mi riferisco, contrapposti purtroppo ad evidenti stati d’incuria dei beni pubblici, quali giardini disastrati, piatti e sporchi, spesso pascoli per cani. Oppure strade con strisce scolorite, impresse anni addietro. Riqualificare il quartiere con spazi pubblici intesi come verde, da ridare ai cittadini. Attrezzarli a parco giochi per i più piccoli, dove possono scorrazzare e divertirsi in sicurezza; ritagliare qualche perimetro verde, magari all’ombra e non isolato, fornendolo di panchine, panche,tavoli di legno dove, magari ci si può leggere un libro in un caldo pomeriggio o dove qualche anziano può fare una partita a carte in compagnia. Pensare agli amici a quattro zampe, con spazi dedicati anche a loro.

Ricordiamoci ogni tanto della zona in cui viviamo e riassaporiamola, nel bene e nel male, in solitudine, in riflessione, immaginando di poterla migliorare con una bacchetta magica.

In dedica al futuro Sindaco.

lunedì 23 aprile 2007

Vintage

Il Vintage è un locale ubicato in quel di San Pietro in Cariano in Via Guglielmo Marconi.Non fatevi ingannare dal nome, il quale può portarvi a pensare ad un posto in cui tutto è vintage ( vintage= il vecchio che ritorna fashion). Anzi. Il Vintage fa sfoggio di sé con un arredamento fresco, profumato, che sa “di nuovo”.
All’esterno si nota la grande vetrata che permette l’ingresso nel valpolicelliano locale.Balza subito all’occhio la conformazione.
Tre piani così suddivisi:

Primo pianoà molti tavoli adatti a compagnie numerose o a cene.
Piano terra à quello che si presenta all’entrata. Di fronte c’è il bancone e a sinistra qualche tavolo, per i consumatori fugaci. A destra invece vi è l’onnipresente DJ. Lui sì che è vintage, cari miei lettori. Uno dei rari DJ che lavora con i vinile, sparando House non commerciale di tutto rispetto e da me, grande conoscitore qual sono, gradita . Pollice UP!
Piano inferioreàVisionato solo per curiosità. Molti tavoli anche qui,ma poca gente. Adatto per organizzare qualche festa privata.
Il Top per questo locale è la possibilità di interazione tra i livelli, così esplicata: Cena al primo piano; Caffè “col sgropin” e qualche Cocktail al piano terra; Quattro salti, non in padella, al piano inferiore.

Butel C: “ Si potrebbe organizzare qualcosa vecio!”.

Butel Saval: “ Si dai, figata. Pensaci tu”.

In effetti, i tre livelli del Vintage, se ben gestiti, possono promettere bene. Per ciò che concerne il beveraggio, va detto che i Coktail sono buoni ed i prezzi standard: 5 €. Pollice UP!
La birra, questa bella bionda, va però servita nei boccali e non nei bicchieri da aperitivo.
Con la birra in quei bicchieri, l’effetto visivo non è dei migliori (Vorrei ma non posso). Pollice DOWN!
L’arredamento invece merita. Minimal e molto gradevole, senza sfarzi di Porta Nuoviana memoria.
Alzando gli occhi al cielo, pardon, al soffitto, si notano il sottotetto di legno chiaro e i condotti dell’aria esterni in alluminio, in pieno stile “James Bond e il mistero dell’Amarone rubato”.
Non nascondo la voglia di un giretto a gattoni in quei condotti, con una bottiglia di Amarone trafugata dietro il bancone. Condiscono il tutto lampadari di riso mai demodé e due quadri, ai due lati, molto pulp.
La gente: miscellanea di giovani non troppo giovani (dai 22 ai 35), gradevole e non molesta.
Il mio arrivo al Vintage si è verificato intorno alla Mezzanotte di sabato e gli avventori, ad una rapida occhiata, saranno stati circa settanta. Le donzelle inoltre non mancavano.
Locale adatto a tutti e se qualche sera non sapete dove andare, fateci una salto, merita.
Carina anche l’erba sintetica all’esterno. Mi sono sentito per qualche minuto Tiger Woods con mazza (birra) e pallina (sigaretta). Enjoy!

L'entrata del vintage (h.1:50)


Butel Saval

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