lunedì 16 aprile 2007

L'abuso dell'alcool e delle droghe tra i giovani ed i messaggi della società

Ultimamente, l’uso dell’alcool tra le nuove generazioni di adolescenti è notevolmente aumentato. L’età dell’approccio al cosiddetto “primo bicchiere” tende sempre al ribasso. Gli anni oscillano tra i 13-15 in Italia . L’euforia paradossa, che provoca un consumo eccessivo di bevande alcoliche, è di solito raggiunta allo scopo di essere più intraprendenti nell’approccio verso altri ragazzi/e, lasciando cadere le inibizioni in una realtà distorta. Fenomeno, quello dell’alcolismo, che se associato alla guida delle automobili diventa un’arma ancor più devastante. Dal sito internet della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it) risulta che le vittime nel nostro paese sono trentamila all’anno, su trentatremilioni di bevitori. Colpa forse anche dei modelli che la società e i media di massa propongono, dove spesso si associa una situazione stimolante e divertente ad un consumo di alcool.
Anche le manifestazioni e le gare sportive sono spesso pubblicizzate da note marche di alcolici.
In aggiunta ai modelli concettuali ( divertimento, sballo, approcci) vi sono anche dei modelli provenienti dal mondo dei Vip. La fotomodella americana Kate Mosse, ad esempio, dopo i suoi burrascosi trascorsi di alcool e droghe è ritornata nella carreggiata mediatica, più forte, più bella e molto più pagata di prima. In Italia si possono ricordare l’attore belloccio Paolo Calissano, ed il rampollo di casa Fiat, Lapo Elkann, per non citare la lunga lista di calciatori più o meno famosi.
Si parla molto del problema della dipendenza dall’alcool e dalle droghe, ma purtroppo la nostra società probabilmente non è in grado o preferisce non voler trovare una soluzione che possa prevenire un futuro da alcolizzato o tossicodipendente a centinaia di migliaia di giovani.
Si potrebbe iniziare con un categorico “tolleranza zero” per chi si mette al volante, per poi proseguire vietando le apparizioni televisive di personaggi famosi “positivi” e le pubblicità che affiancano il divertimento all’uso dell’alcool. Infine, il pilastro più importante lo si trova nella famiglia ed in particolar modo nei genitori, i quali sono i primi tenuti ad informare e ad educare i figli ad un uso corretto e sporadico di bevande alcoliche, quando il metabolismo dei ragazzi lo potrà consentire.

Un buon bicchiere di vino ogni tanto, male non fa.

Ogni tanto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me droga e alcol non sono mai la causa ma sempre la conseguenza, a parte questo concordo con te che un ubriaco al bar ,se non è troppo grosso e cattivo, è innoquo, al volante è sempre pericoloso. Tolleranza zero è brutto ma forse è necessario...

Butel Saval ha detto...

Concordo con te sulla causa...Il vero problema è l'alcool associato alla guida.In Croazia(e non solo) è da anni che vige la tolleranza zero e con ottimi risultati.

mondo verona

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